Gesù è il punto di arrivo di una lunga attesa

Audio del Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,11-15
 
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Audio della riflessione

La storia, che spesso sembra solo la sequenza di giorni tutti uguali, ha dei momenti cruciali che la dividono in due: prima e dopo. È l’inizio di una guerra, è la data di un avvenimento che ha portato gravi conseguenze alla vita civile, è una data della nostra storia personale, come quella del matrimonio o dell’inizio di un impiego o dell’incontro con una persona. In seguito, si dirà prima di quel giorno, dopo quel fatto, dopo il matrimonio… È così anche nella storia della nostra salvezza. La venuta di Gesù è un grande spartiacque della storia del mondo, è il vero fatto decisivo che ha cambiato il mondo, è il punto di arrivo di una lunga attesa e il punto di partenza di una nuova era.

Giovanni il Battista si trova allo spartiacque. Lui annuncia Gesù, che sta per inaugurare il nuovo mondo e proprio per questo avverte di portare il peso del vecchio. Lo porta con dignità, con la consapevolezza che deve cedere al nuovo che arriva, con la coscienza che si deve spendere per qualcosa e per qualcuno che annullerà la sua esistenza, la farà ritenere sorpassata, conclusa, vecchia appunto. Il vecchio testamento è proteso e comprensibile solo nel nuovo. Questo compito lo porta con grande dignità, dedizione, passione. Vuole che Dio alla sua venuta trovi il mondo preparato, vuole che il suo mondo destinato a tramontare si trasformi nel nuovo, metta in atto tutta l’invocazione di cui è capace, viva di attesa e in questa attesa si trasformi.

Con la presenza di Gesù si avvera un fatto del tutto nuovo, che non è in continuità col vecchio. Il più piccolo del Regno inaugurato da Gesù è fatto figlio di Dio, partecipe della sua natura, è salvato, è liberato dalla catena del male, ha ricevuto lo Spirito che gli fa gridare a Dio: papà. Il passaggio al nuovo non sarà indolore; anche il Battista subirà violenza, come Gesù, come tutti gli apostoli. Una caratteristica del figlio di Dio, dell’uomo nuovo, è che porterà su di sé la violenza del mondo senza restituirla, la sradicherà portandola su di sé, caricandosela sulle spalle come una croce.

Giovanni è da seguire perché ci indica la via e ci porta a Gesù: non ci lascia in pace finché non gli abbiamo fatto posto; lui è la figura dell’attesa, che colma ogni nostro pur grande desiderio.