Voi, da che parte state?

Audio del Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,23-27
 
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Audio della riflessione

Una delle cose più difficili da fare oggi è quella di decidersi, di scegliere, di capire da che parte stare. Si può passare tempo a valutare, a vedere i pro e i contro, ma poi occorre decidere. Fanno fatica i giovani che si trovano davanti alla vita come davanti alla tivù con il telecomando. Molti programmi, uno sguardo di qua, uno di là; ci si ferma un poco su un programma, se ne tenta un altro, si torna indietro e alla fine si è affogati nel mare delle possibilità, senza aver fatto una scelta. È così nello shopping, anche se oggi per la mancanza di euro lavora di più il pomo di Adamo nel deglutire che l’imbarazzo della scelta. È così nella vita affettiva, nella scelta degli studi; siamo deboli nella decisione.

Gesù un giorno si è trovato di fronte a una domanda impertinente dei suoi soliti avversari, che avevano la vocazione a giudicare piuttosto che a ricercare la verità. E Gesù che legge nel cuore di questi uomini, come legge nel cuore di ciascuno di noi smaschera la comodità dello stare a giudicare senza mai sentirsi coinvolti e li provoca a prendere una decisione.

Chi era per voi Giovanni il Battista? L’avete seguito o l’avete snobbato? Che posizione avete preso di fronte alla sua predicazione? È stato un esercizio di retorica o vi siete lasciati cambiare la vita? Vi siete mescolati alla gente che lo seguiva per farvi vedere e riuscire a stare a galla sempre e comunque per posa oppure condividete con il popolo questo slancio di purificazione, questa voglia di ridare vita grintosa all’esperienza religiosa?

È un discorso che va dritto anche al nostro essere. Andare a messa a Natale, intenerirsi davanti al presepio, lasciarsi commuovere da atmosfere natalizie è partecipazione a un evento che ci cambia la vita o è adattamento alle buone maniere, mantenere il piede in due scarpe? Nella vita spesso non siamo coerenti, di difetti ne abbiamo una barca, di cose sbagliate per debolezza ne facciamo tante. È peggio però non prendere mai una decisione, lasciarsi trascinare dall’opinione corrente. La vita ha bisogno di essere affrontata prendendo posizione. Navigare a vista aguzza la capacità di adattamento, ma sempre al ribasso. Sperare è il contrario del vivere di rimedi, è orientarsi in una direzione. La direzione dell’Avvento è quel bambino fragile in quell’anfratto di pastori tra mamma Maria e papà Giuseppe, è il figlio di Dio.